Lo scorso giovedì, assieme a Eduardo Festa, abbiamo avuto la possibilità di raccontare la storia delle nostre rispettive startup, Pedius ed Edo, in un liceo scientifico di Ciampino, grazie all’iniziativa Italia Orienta, curata dalla giornalista Monica D’Ambrosio.
Il progetto ha la finalità di informare gli studenti e orientarli ad una scelta post-diploma più consapevole. A coadiuvare l’iniziativa, Mattia Corbetta, attualmente impegnato al Ministero dello Sviluppo Economico.
Mattia apre il dibattito, introducendo il tema dell’innovazione e iniziando a parlare di startup.
Già nei precedenti incontri i ragazzi hanno avuto modo di conoscere queste realtà, ormai sempre più presenti e radicate. Ma adesso tocca a noi, a Eduardo e a me, raccontare cosa fa uno startupper e soprattutto quali sono i passi e le scelte che ci hanno portato a questo punto.
Inizia a parlare Eduardo Festa di “Edo”. Edo è una scrivania virtuale che permette di organizzare e condividere e portare sempre con te qualsiasi contenuto digitale in modo semplice e veloce. E’ bello vedere di come cambia l’atmosfera nell’aula. Prima si paralva di concetti generali, adesso si sta raccontando una storia vera. Eduardo batte su dei concetti precisi: dopo l’università decide di fare delle esperienze all’estero, impara l’inglese, conosce nuove realtà, e infine lascia un lavoro “sicuro” per investire nella sua idea.. insomma fa delle scelte contro tendenza! Ancora, parla di quanto sia importante sbagliare in un lavoro come il nostro, perchè è l’unico modo per capire qual’è la giusta strategia.
Dopo la testimonianza di Eduardo, prendo io la parola e racconto di Pedius, l’applicazione mobile che permette ai non udenti di telefonare. Mattia Corbetta mi definisce romantica quando insisto sul concetto di portare un’idea fino in fondo. E’ solo che non bisogna scegliere il proprio percorso in base a quello che il mercato richiede in quel momento.. Bisogna seguire la passione! Inizio così a parlare dei risultati ottenuti, anche contro ogni difficoltà, come può essere ad esempio, la più comune, quella di trovare fondi. E allora la nostra testardaggine ad oggi ci stà dando ragione! A differenza di Eduardo, non ho “inventato” io il prodotto, ma credo di poter dire che decidendo di fare la startupper, sto investendo e scommettendo tutti i giorni sul mio futuro.
Dopo aver raccontato le nostre esperienze a questa giovane folla si torna a parlare di istruzione e orientamento. E in mezzo a questi ragazzi c’è chi forse intraprenderà un’ impegnativa carriera didattica, chi invece investirà il suo tempo in esperienze formative e chi ancora magari diventerà un giovane imprenditore.
Prima di partecipare a Italia Orienta, quasi nessuno dei presenti sapeva bene di cosa si stesse parlando. Adesso, questi giovani liceali, sanno che domani potranno prendere in considerazione la possibilità di diventare imprenditori, datori di lavoro di se stessi, realizzatori di idee e soluzioni. Perchè è questo che fa uno startupper: trova una soluzione!
